1)Secca Isuela (Portofino)
Tra le secche più ricche e belle dei nostri mari, incontriamo l’Isuela che scende in profondità fino a 50 metri circa.
Durante l’immersione, l’attenzione viene attirata dall’enorme quantità di pesce che la popola: cernie, saraghi, castagnole e le immancabili donzelle.
Se si pensa di rimanere sul fondo almeno 35 minuti si possono ammirare le meraviglie del fondale dove è presente gran parte della vita del Mediterraneo.
Tutte queste forme di vita, in continuo sviluppo, sono dovute alla distanza dalla costa e dalla presenza di correnti, spesso forti.
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2) Lago di Capodacqua (Abruzzo)
Il lago, privato, è collocato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, immerso in una natura incontaminata di vasto interesse archeologico; è alimentato da sorgenti naturali che vi immettono flussi di acqua fresca uscendone a valle, creando il fiume Tirino.
In prossimità di questi sono stati realizzati due mulini e un Colorificio: quest’ultimo è ancora visibile in superficie, mentre i due mulini si trovano sommersi.
Per le immersioni è obbligatoria una guida autorizzata dato che il lago è proprietà privata sotto tutela ambientale.
Lo scenario unico dell’ambiente naturale nel Parco del Gran Sasso, un’acqua cristallina che consente una visibilità eccellente ed i mulini sommersi.
Il contesto è suggestivo ed i colori e animali si estendono per gran parte di questa zona dell’Abruzzo.
3) Secca del Papa (Sardegna)
È l’immersione più famosa dell’Area Marina Protetta di Tavolara ed è tra le immersioni più belle del Mediterraneo. Il fondale varia tra i 35 e i 45 metri, c’è il divieto di gettare l’ancora quindi è stata attrezzata con due boe per l’ormeggio fisso.
Sono presenti cernie, gronghi e murene che si muovono tranquilli nonostante la presenza dei sub.
A rendere questo posto ancora più bello, c’è la “Paramuricea clavata”, una rarità per le coste sarde, caratterizzata dai colori gialli e rossi.
L’immersione classica, si esegue normalmente in senso antiorario, osservando prima il lato che guarda il mare aperto dove è evidentemente presente la gorgonia rossa.
4) Banco di Santa Croce
Istituito nel ‘93, la “zona di tutela biologica” è costituito da cinque pinnacoli rocciosi . Le pareti, raggiungono circa 50 metri di profondità.
Superati i primi 7-8 metri si apre davanti gli occhi dei subacquei uno scenario di una bellezza difficilmente immaginabile.
Oltre i 30 metri, si aprono alla vista del subacqueo dei grandi rami di Gerardia savaglia e negli innumerevoli anfratti si nascondono gattucci e grossi gronchi.
Raggirando il pinnacolo principale, troviamo una grande spaccatura verticale che taglia in due la parete, dove la luce filtrando attraversa l’intreccio dei rami di gorgonie, regalando ai sub uno scenario davvero spettacolare. Non mancano grosse cernie e banchi di dentici, e con un po’ di fortuna si possono vedere librarsi nel blu alcune razze. A volte, durante le eventuali soste di decompressione, non è raro vedere sfrecciare, ricciole, palamiti e lampughe.
5) La Secca di Santo Stefano (Liguria)
La Secca di Santo Stefano è uno dei punti più interessanti per le immersioni dell’intera regione ligure. E’ molto vasta e variegata: quasi otto chilometri di perimetro composto di pareti, anfratti e spaccature, a profondità variabili dai 18 ai 40 metri, ricche di gorgonie: così da diventare habitat naturale di cernie, aragoste e pesci S.Pietro.
Questo fondale si può esplorare sia con aria che con nitrox; i punti principali che compongono questa meravigliosa secca sono 8, situati a 10 minuti di navigazione l’uno dall’altro.
6) Secca di Punta Pennello (Toscana)
Collocata a circa 500 metri dalle rocce dell’omonima, l’immersione inizia immergendosi in un fondale profondo oltre 65 metri.
L’elemento particolare di questa secca è la possibilità di trovare forme di vita che di solito popolano fondali più profondi.
È facilmente avvistabile un banco di barracuda che si lascia anche avvicinare senza timore.
Questa immersione è riservata a subacquei esperti vista la discesa e la risalita nel blu, includendo la possibilità di trovare corrente.
7) La Montagna di Scilla
Proprio sotto il Castello di Scilla si trova la “Montagna Sommersa”, per molti una delle immersioni più belle del Mediterraneo sia per lo spettacolo che offre che per le diverse forme di vita presenti in questo ambiente.
Dopo un tuffo nella profondità blu di circa 15 metri è possibile ammirare la maestosa vetta della Montagna, alta più di venti metri, posato su una distesa di sabbia bianca; interamente tappezzata di gorgonie rosse e gialle, è un’esplosione di colori (Paramuricea clavata) e offre riparo ad innumerevoli organismi.
Scendendo ancora più in profondità, per i subacquei tecnici è possibile scoprire la più grande foresta di Corallo Nero del mondo: I polipi del corallo nero hanno sei tentacoli piuttosto piccoli, al contrario del corallo rosso in cui si contano otto tentacoli.
8) La Secca del Faro (Gallipoli)
Si tratta di un fondale che scende velocemente da – 47 a – 62.
Ci troviamo a Nord del faro dell’Isola di S.Andrea, di fronte Santa Caterina.
L’immersione è adatta a subacquei esperti con il possesso di brevetti Deep (minimo 50 metri) oppure di Trimix Normossico.
Ciò che rende unica questa immersione è la presenza di una grossa quantità di Corallo nero, gorgonia rossa e gorgonia gialla.
Tra le rocce è molto facile incontrare grossi esemplari di aragoste e il particolare riccio matita. Fanno da cornice alle grandi rocce, coloratissimi branchi di anthias grossi dentici, mostelle e cernie bianche.
Il fondale è ricoperto da gorgonie ed altri formazioni che rendono l’immersione ricca di incontri suggestivi, vista anche la distanza dalla costa e la scarsa praticabilità del luogo a causa dei venti e delle correnti che spesso lambiscono la punta.
9) Lampione (Sicilia)
Lampione è la più piccola isola dell’arcipelago delle Pelagie.
Geologicamente simile a quella di Lampedusa, costituisce l’ultimo lembo di terra Italiana prima della Tunisia.
Quando si arriva a Lampione sembra di entrare in un’altra dimensione, la quiete e la lontananza da tutto, regnano sovrane; davanti a noi solo una piccola isoletta sovrastata da un piccolo faro e da alcuni ruderi, ormai quasi impercettibili, una volta fungeva da riparo di antichi naviganti.
Facile e particolare, ha una profondità massima di 22 metri formata da una paretina che scende da 8 a 20 metri, dove è possibile l’ incontro con la cicala. La caratteristica di questa immersione è un passaggio subacqueo di una quarantina di metri all’interno del quale troveremo tante aragoste,qualche trigone, stelle serpentine e ricci matita.
Visione meravigliosa per gli appassionati dei colori, data la visibilità cristallina e tutte le sfumature più belle dell’azzurro.